Anche se l'incidenza dell'agricoltura sul reddito provinciale si è ridotta negli ultimi decenni, tuttavia le attività agricole rivestono ancora oggi una importanza fondamentale.
Già nel 1961 le aziende agricole operanti nel catanese assommavano a 87.091, di cui 62.166 a conduzione diretta,17.527 a conduzione con salariati e compartecipanti ed il resto a colonia parziaria appoderata.
È soprattutto alla grande fertilità del suolo che l'agricoltura catanese deve la sua prosperità. Spinta da grandi opere di bonifica a carattere idraulico-fluviale, realizzate nella Piana di Catania mediante il regolamento del corso del Simeto, la cerealicoltura ha conquistato vasti tratti della pianura catanese.
La costruzione di bacini di ritenuta per l'utilizzazione delle acque del Cornalunga e del Dittàino, oltre alla bonifica del Lago di Lentini e del pantano di Lentini hanno consentito un ulteriore sviluppo della coltura in genere.
Alla base delle attività agricole catanesi si collocano l'agrumicoltura e la viticoltura. Il perimetro dell'Etna, la costa ionica, l'anfiteatro collinare intorno la Piana formano un paesaggio geografico ben definito da una lussureggiante fascia di agrumeti.
La vite cresce invece per i due terzi lungo i versanti collinosi dell'Etna ben esposti alle brezze marine. Diffusa un po ovunque è l'orticoltura.
Numerosi sono i prodotti agricoli della coltura locale noti nel resto d'Italia ed all'Estero: le arance a polpa rossa, i fichi d'India di San Cono, i limoni verdelli, le fragole di Maletto, i pistacchi di Bronte, l'uva di Castiglione di Sicilia, etc.